Sentenza di Isacco. Come dire la verità senza essere realisti (La)

Riferimento: 9788857512310

Editore: Mimesis
Autore: Valore Paolo
Collana: Ricercare
In commercio dal: 15 Ottobre 2012
Pagine: 114 p., Libro
EAN: 9788857512310
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Descrizione

Isacco Israeli il Vecchio, ripreso da Tommaso d'Aquino, scriveva che la verità è 'ad aequatio intellectus et rei , cioè, essenzialmente, corrispondenza alla realtà. L'idea di base, che sembra di puro buon senso e risale almeno ad Aristotele, ha rappresentato, nella storia della filosofia seguente, il paradigma per eccellenza della teoria realista della verità. Parecchi secoli dopo, un giovane logico di Varsavia, Alfred Tarski, pubblica un denso saggio sul concetto di verità del linguaggio delle scienze deduttive che, secondo alcuni filosofi (tra cui, ad esempio, Karl Popper), riabiliterebbe l'idea della verità assoluta intesa come corrispondenza ai fatti: un'idea che sembra accolta oggi fiduciosamente da chiunque la comprenda. Questo libro si chiede se la definizione per certi versi analitica della verità come adeguatezza alle cose come stanno, una definizione sulla quale chiunque potrà essere d'accordo, debba necessariamente condurre alla tesi metafisica dell'adaequatio e se per dire la verità dobbiamo obbligatoriamente essere realisti.