Movimenti e confini. Spazi mobili nell'Italia preunitaria

Riferimento: 9788867280506

Editore: Viella
Autore: Di Fiore L. (cur.), Meriggi M. (cur.)
Collana: I libri di Viella
In commercio dal: 09 Ottobre 2013
Pagine: 246 p., Libro in brossura
EAN: 9788867280506
25,00 €
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Descrizione

Tra la fine del '700 e gli inizi dell'800 i confini di tutta Europa si irrigidirono, e controllare i movimenti di merci e persone che li attraversavano, tanto da un Paese all'altro quanto all'interno di ciascuno di essi, divenne per i pubblici poteri una priorità. Lo Stato si dotò di più efficaci apparati di vigilanza e impose ai sudditi di munirsi di documenti di riconoscimento: una novità epocale e sconvolgente, che impose nuovi codici di rapporto con le istituzioni ai tanti soggetti tradizionalmente abituati a muoversi in relativa libertà da un luogo all'altro. Nella penisola italiana questo mutamento cominciò a prodursi in coincidenza con l'invasione francese di fine '700 e si intensificò tra Età napoleonica e Restaurazione. Immaginare la nazione significò allora rivendicare le ragioni di una libertà di movimento che l'inedita invadenza dello stato burocratico nella vita individuale stava mettendo in forse, e pensare a una nuova geografia, capace di ammorbidire gli ostacoli imposti tanto dalle frontiere naturali quanto da quelle artificiali.