Design senza scarti

Riferimento: 9788832080964

Editore: Listlab
Autore: Cecchini C., Del Gesso C., Lucibello S., Trebbi L.
Collana: Design experience
In commercio dal: 30 Luglio 2024
Pagine: 192 p., Libro in brossura
EAN: 9788832080964
22,00 €
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Descrizione

L'interconnessione tra design e questioni ambientali è stata a lungo ignorata e il design concepito come la tensione creativa tra estetica e funzione, facendo sì che nel suo rapporto con l'industria questo fosse chiamato ad intervenire solo nelle fasi finali del progetto, assumendo una funzione cosmetica. In tale prospettiva, la materia, le risorse e i processi sono visti come elementi alquanto marginali per i designer, nonostante la loro attività si sviluppi proprio a partire da essi. Come risultato di tale approccio, si sono susseguiti decenni di crisi ambientale e climatica che hanno dato origine ad un nuovo capitolo della storia del design e una nuova generazione di designer. Negli ultimi anni, stiamo infatti assistendo ad uno spostamento di attenzione dai prodotti ai processi nella consapevolezza che il prodotto finale, la sua forma e le sue caratteristiche, non siano altro che il risultato del processo produttivo. Il design quindi cessa di essere un esercizio di stile, stabilendo una rinnovata relazione con risorse, materiali e processi che si fonda sulla comprensione della natura transitoria della materia, e sull'adattamento alla dimensione temporale dell'ecosistema planetario e alla ciclicità dei suoi processi metabolici. Il principio fondamentale che orienta l'attività del designer è quindi quello di comprendere ed adeguarsi al funzionamento del mondo naturale di cui siamo parte, implementando processi circolari tramite cui stabilire una relazione simbiotica tra i sistemi socio-economici e quelli ambientali. Eliminare l'idea di scarto in base alla legge naturale scarto uguale cibo (Braungart & McDonough, 2002), vuol dire assicurarsi che i materiali che usiamo non rappresentino qualcosa di problematico di cui dover disporre alla fine del loro ciclo vita, ma possano essere invece restituiti direttamente all'ecosistema come nuova risorsa.