Buongiorno mondo, buongiorno fortuna

Mi sono chiesto molte volte quale sia la molla che ti fa fermare davanti ad una tastiera per iniziare a scrivere. Forse non esiste un perché, ma solo puro istinto e la solitudine cercata. Solo chi scrive, può capire quanto attragga la solitudine cercata per dedicarsi al foglio e quanto pruriginoso sia il resto del mondo quando scrivi, per vicino che ti sia. Senza dubbio una forma di egoismo, dove vuoi e devi essere solo. È il raggiungimento del nirvana più profondo, estatico e liberatorio. Ciò che appaga più di qualsiasi altro piacere terreno. Trovare se stessi, guardarsi dentro senza condizionamenti, vizi né forzature. Una sorta di anestesia locale, che non ti fa più percepire i sensi ed il grigiore della quotidianità dalla quale difendersi, lasciando viva la sola parte di cervello che intimamente utilizzi per esistere al di sopra di tutto...