Gli occhi azzurri di mia madre

Carolina è una giovane artista, reduce da vicende sentimentali intrecciate con gli anni di piombo e dalla morte prematura della madre. L'incarico di dipingere una Sant'Anna in sostituzione di un quadro del Seicento, trafugato dalla vecchia chiesa del paese dove ha trascorso l'infanzia, la riporta in quel mondo ormai lontano, pieno di ricordi e di contraddizioni. Il racconto degli anni ottanta, con le vicissitudini e le insicurezze di Carolina, s'intreccia con quello della ricostruzione della storia di famiglia, a partire dal 10 settembre 1943, data in cui il padre giunge a Brindisi in concomitanza con l'arrivo del Re e del governo. La lettura del diario della madre e l'incontro con l'anziano parroco, che si rivelerà tutt'altro che casuale, riportano alla luce fatti sedimentati nella memoria, fanno sciogliere vecchi enigmi e offrono alla giovane l'occasione per trovare nuova fiducia nella vita. Il racconto dell'educazione sentimentale di una donna attraverso la presa di coscienza delle proprie radici.