Silenzio di Ibsen, della pioggia e del mare (Il)

Ibsen, vecchio nel corpo, saggio nella mente, vivo nel cuore. È in gamba, è sveglio, è arguto e sottile. Ha soltanto troppi anni sulle spalle per evitare di limitarsi ad un leggero sarcasmo quando i suoi figli lo portano in un lussuosissimo centro anziani. Non ci vuole molto perché la sua prontezza metta bene in chiaro i ruoli con la direttrice dell'istituto; ben presto, la presenza del vecchio uomo tra quelle mura inizia a farsi sentire. Ed il suo cervello funziona ancora magnificamente, fin troppo per ridurre quel capitolo di esistenza ad una mera accettazione. La rassegnazione non appartiene agli animi inquieti, non a coloro che conoscono il segreto dell'Orizzonte. Per questo gli incontri che avverranno, uno su tutti quello con Ines, marcheranno l'inizio di una nuova storia, poetica e pungente, malinconica ed ironica, stanca e guizzante, con alcuni dialoghi tra il vecchio e la personificazione della Vita in cui si raggiungono vette di altissima letteratura.