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Personaggi come pennellate d'acquerello, definiti eppure evanescenti, misteriosi che appaiono e scompaiono in un orizzonte di sapore onirico. Allo stesso modo, i nomi sono appena suggeriti dalla sola lettera iniziale, un'indicazione, un indizio che non limita e non costringe. I tempi sono ampi, potremmo dire morbidi: in questa storia accade tutto e non accade nulla. Uno studente, le sue amicizie, le sue simpatie, un amore. L'atmosfera che potrebbe apparire fatalistica nel suo lasciare le redini alla sorte, in realtà, nasconde tutt'altro. Riferimenti appena sfiorati a una visione molto più profonda delle cose e degli eventi sono lasciati cadere qua e là, come per errore o per distrazione. Le dualità onda-particella della materia, sogno-veglia della quotidianità, casualità o conseguenzialità degli eventi, corpo e spirito dell'uomo si affacciano discretamente, in sordina, nel corso della narrazione, lasciandoci intuire un sottile collegamento tra tutte le cose, facendoci presagire qualcosa che va oltre l'indeterminismo di ciò che appare come un filo invisibile che si avvolge e si dipana, secondo i momenti e le situazioni dell'esistenza.