Architetto degli spiriti (L')

Il centro Everest Club - il meglio per un uomo, segnalato da una targa in ottone posta sul muro di un palazzo d'epoca, in una via centrale della più elegante e dimessa città del nord è un'isola di pace per i fortunati che lo frequentano: vi lavorano belle e intraprendenti ragazze che hanno ricevuto istruzioni generose sul come far felici i clienti. È anche il quotidiano rifugio per un gruppo di attempati amici della proprietaria, la Signora, che lo ha aperto da una ventina d'anni con il supporto di Ljuba, un'algida moldava. Quando la Signora, dopo aver riposto senili speranze amorose sull'architetto, uno dei fedelissimi che vi passa i pomeriggi in attesa dell'aperitivo, scopre che gli occhi del vecchio sono calamitati da altro, si lascia cadere nella voragine sulla quale già da tempo si affacciava. Per l'Everest Club inizia allora un tempo nuovo, e i ritmi della dark comedy accelerano tallonando l'architetto che si perde a inseguire lo spirito del suo nume tutelare, Carlo Mollino, con la speranza di ricevere dalla viva voce del maestro i segreti del genio creativo, o forse un suggerimento sul come far fronte al declino dei giorni.