Lo chiamavano hans. La zuava a San Vito

Questa storia iniziò vicino ad un casolare, quasi diroccato, diviso in appartamenti nel quartiere san vito... margherita una ragazzina vispa e fattiva, figlia del postino, all'ombra di un querciolo, vicino la casa della zuava algerina, riuniva di solito 4 amici in quel terreno intorno e giocavano, scherzavano. Quel pomeriggio portò una zozza, quattro bicchieri ed un libricino mal ridotto, era una favola di Andersen, lei sapeva leggere appena, ma i ragazzini intorno si divertivano ad ascoltare, erano assorti, anche se lei spesso storpiava verbi, nomi e confondeva, cambiava la storia. Un ragazzotto, in modo particolare, grassottello ed un po' goffo nell'aspetto, dopo aver ascoltato la favola in diverse versioni, si alzò di scatto ed iniziò a lanciarsi e recitare, fece la sua prima esibizione, mentre gli amici meravigliati e con stupore nel vederlo salterellare, incitavano e gridavano , bravo Hans , continua, sei bravo Hans... Il ragazzotto che nulla aveva come aspetto del grande Cristian Anderesn, la mattina farciva panini dal droghiere e a sera sognava il teatro, sostenuto sempre in modo particolare dalla sua inseparabile margherita. Hans, questo fu e restò il suo nome a san vito.