La punta del diavolo. Valdo e Francesco

Impossibile , il diavolo non può permettere questo... La punta è lì, l'ho vista la punta del diavolo, protegge quella natura, quelle acque, lo stabilimento, la fonte; anzi l'ho trovato ancora più gagliardo il diavolo e la sua punta, la sua pietra meno grigia, mantiene ancora la sua alterigia quel diavolo. L'ultima volta che sono ritornata tra la gente di Valdo, lì nella piazzetta delle terme luigiane stabilimento San Francesco, dove un tempo sostavo con Enrico, mio padre, l'ho rivisto, non mi ha fatto paura quella punta del diavolo, ho scherzato con lui mentre l'odore dello zolfo si avvertiva ovunque, sentivo il vento e gli chiedevo: Diavolo, lo sai solo tu quanta acqua è passata da qui... La storia della tua gente ti rende immortale, di quel Valdo perseguitato, ma convinto nel continuare la sua missione, svelare la parola... La storia della gente di Calabria essenziale, generosa, che conserva sotto, sotto quella dignità e quell'impeto gotico-normanno combattivo, tenace. Con grande curiosità chiedevo a mio padre se vivesse realmente un diavolo lì in cima. Oggi, non fate diavolerie, il mio diavolo sa che lo stabilimento ed il manto di Francesco non sono spariti.