Camuffo. Via Galluppi...

Quando entravo in casa della nonna, in via Galluppi, dove lei abitava e dove aveva racimolato qualcosa dei suoi mobili e ricordi, in quella piccola casa popolare al secondo piano assegnata dalla Prefettura, la zia amante della pulizia fino all'esasperazione, faceva un'ispezione generale, mi dava tanto fastidio, ma dovevo ubbidire. In quella stanza spiccava una vetrina con qualche pezzo in argento ed un divano stile Liberty dalla seduta strettissima, dove io salivo su e osservavo le signore giocare a carte, sedute intorno a quel tavolo lucido, mi distraevo solo per ammirare le mie scarpe blé lucidatissime. Partecipava al tavolo la signora Bugliari, distinta ed ordinata sempre col suo bastone nero lucido , la signora Bosan Joly e di tanto in tanto mia madre. Non potevo toccare ne il bastone nero della signora Bugliari ed i suoi guanti, ne i ninnoli in argento, era regola ferrea. Dallo specchio grande, dalla cornice in oro, vedevo 4 camuffi e mamma giocare con accanimento, m'infastidiva, la preferivo mentre preparava le conserve ed i bucatini a mio padre. S'impersonava, mi innervosivo. Chiedo scusa, ma stasera il tavolo salta, ho dei problemi Disse lei entrando a passo svelto.