Centro storico dell'Aquila. Memoria e progetto (Il)

Riferimento: 9788838240935

Editore: Studium
Autore: Spagnesi Gianfranco
Collana: La cultura
In commercio dal: 13 Luglio 2009
Pagine: 176 p., Libro in brossura
EAN: 9788838240935
18,00 €
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Descrizione

La ricostruzione del centro storico dell'Aquila, uno dei più importanti e belli del nostro Paese, richiede una operatività molto attenta e culturalmente impegnata, in grado di affrontare i singoli problemi attraverso un dialogo serrato tra cittadini, istituzioni ed enti di ricerca locali. Così come sarà indispensabile procedere insieme con tutti i comuni del contado, perché a dover essere ricostruito è tutto il contesto dell'organizzazione territoriale, da sempre legato alla città dell'Aquila e alla sua origine. All'interno di questo quadro di riferimento deve essere rifiutato l'intervento demiurgico di progettisti di chiara fama, sempre pronti a proporre un loro modello di città in dissonanza con ogni forma di preesistenza o tradizione. Altrettanto può dirsi sull'inutilità e la mancanza di efficienza di un piano urbanistico, sempre troppo rigido e vincolistico, oltre che incapace di ogni controllo sulla qualità architettonica dei singoli progetti di intervento, tanto di ricostruzione che di restauro. Occorre invece mettere a fondamento di ogni singolo progetto (casa per casa) la conoscenza storica, unica metodologia capace di individuare e mettere nella giusta evidenza il valore documentario di ogni preesistenza, anche allo stato residuale; una sorta di critica catalogazione, una banca dati, da intendersi come un insieme di norme di un regolamento edilizio, per ricostruire restaurando attraverso singole proposte capaci di coniugare insieme il progetto con la memoria della città dell'Aquila e dei borghi del suo contado; così come accadde dopo il terremoto del 1703, ancora più grave e rovinoso. L'Aquila tornò ad esistere, ma con un volto completamente nuovo, frutto della cultura architettonica del suo tempo, ma nel rispetto della propria tradizione storica, in specie medievale, e della sua organizzazione per quarti e per locali, mantenendo il ruolo di emergenze architettoniche e dei suoi spazi pubblici. Un modello, questo, che potrebbe essere preso ad esempio, aggiornandolo al momento presente, ma senza rifiutare la novità di questo momento del passato tanto rispettoso delle memorie più antiche.