Immagine della voce. Leopardi, Platone e il libro morale (L')

Riferimento: 9788831797191

Editore: Marsilio
Autore: D'Intino Franco
Collana: Testi e studi leopardiani
In commercio dal: 15 Aprile 2009
Pagine: 264 p., Libro in brossura
EAN: 9788831797191
23,00 €
IVA inclusa
Quantità
Non disponibile

Descrizione

Oggetto di questi studi non sono tanto le Operette morali (cui pure si torna di continuo), bensì ciò che sta a monte: il progetto - maturato da Leopardi dopo l'incontro con Platone e la temporanea rinuncia alla lirica (1823) - di un libro morale in un mondo moderno disincantato e incapace di ascolto. Un progetto inattuale che testimonia e raffigura l'impossibilità di restaurare i tre principali generi morali orali dell'antichità: l'oratoria, il dramma, l'epos, o enciclopedia etica. Nonché, più in generale, l'impossibilità di arrestare il declino antropologico di un uomo che tanto più si corrompe quanto più si alfabetizza. Ecco l'importanza emblematica, al centro delle Operette - sul palinsesto del Fedro platonico - dell'Elogio degli uccelli e del suo silenzioso protagonista-scrittore: un saggio socratico o un oratore ammutolito alla scuola della dialettica, o forse, come Platone, un poeta che ha rinnegato, anche se non del tutto, il canto. Il libro morale moderno, così, non può essere altro che una mercé ben confezionata, un effimero instant-book. Ma la grandezza delle Operette morali è nel raffigurare in modo complesso e profondo, al tempo stesso negandola, questa condizione. Il moderno Mefistofele si può forse sconfiggere solo se si accetta la sua sfida.