La dottrina platonica delle idee tra il «Parmenide» e il «Timeo»

Riferimento: 9788899871086

Editore: Stamen
Autore: Gabriella Armaro
Collana: Dissertazioni
In commercio dal: 13 Settembre 2016
Pagine: 120 p., Libro in brossura
EAN: 9788899871086
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Descrizione

Questo saggio affronta uno dei più affascinanti temi del tardo pensiero platonico: la ripresa, nel Timeo, della concezione della relazione partecipativa tra le idee e le cose sensibili, ipotesi a cui in precedenza lo stesso Platone, nel Parmenide, aveva rivolto critiche sostanziali. Che tipo di risposta il Timeo fornisce a tali questioni? il Parmenide si chiudeva su uno degli aspetti più difficili della concezione eidetica: se le idee sono eterne, ingenerate, incorruttibili e ontologicamente autonome, potranno essere allo stesso tempo partecipate dalle cose sensibili senza perdere il proprio status di enti supremi? A questa ambiguità, nel Timeo, Platone trova una soluzione nella figura del demiurgo. Contemplando il modello intellegibile, il demiurgo plasma il sostrato spazio-materiale, la chora, portando così a compimento la méthexis tra forme intellegibili e universo sensibile. Nel Timeo, vertice della speculazione platonica, sembra quindi che le idee vengano spogliate di ogni causalità operativa ed efficiente e poste come puro, semplice e astratto paradigma del sensibile.