Memento mori. Il diario di Davion Axellsön

L'attenzione del Boston College sembra convogliarsi interamente sul nuovo arrivato Davion Axellsön, grazie al fascino e al carisma che riesce a sfoggiare dai suoi occhi plumbei, come fossero un grigio cielo nuvoloso. Cecile, lungimirante ma testarda studentessa, sembra l'unica ad accorgersi che al di là di quelle nubi tempestose Davion cela qualcosa, che la insospettisce fin dal loro primo incontro. Lei complicherà di proposito i piani di Davion mettendogli i bastoni tra le ruote, ma in questo modo risveglierà la voglia di competizione in lui, il quale si accorgerà che la sua vita era diventata troppo semplice, piatta e intorpidita, senza che nemmeno se ne rendesse conto. Nella vita di qualunque individuo la morte è una delle poche cose certe, ma non per Davion, che sembra aver dimenticato cosa significhi morire. Un'antica magia lo lega al suo vecchio diario che conserva gelosamente da quasi cinquecento anni. Ma tutto ha un prezzo: la sua immortalità ha un pegno incolmabile, come la sua sete di conoscenza.